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Notizie sulle telecomunicazioni in Italia


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2025

7 marzo 2025

Vivendi conferma di voler vendere la propria partecipazione in TIM

Durante la presentazione dei risultati finanziari la società francese Vivendi ha confermato pubblicamente che nei suoi piani c'è la vendita delle azioni che possiede del gruppo TIM, pari al 23,75%. Vivendi intende attendere le migliori condizioni di mercato per mettere in pratica l'uscita dall'azionariato.

Vivendi impugnerà inoltre la decisione del Tribunale di Milano che aveva stabilito che la vendita della rete fissa a KKR non doveva essere sottoposta all'assemblea degli azionisti, mentre Vivendi sostiene di sì.

15 febbraio 2025

Poste Italiane acquista il 9,81% delle azioni di TIM da Cassa Depositi e Prestiti

Poste Italiane ha approvato l'acquisto del 9,81% delle azioni di TIM, attualmente in possesso di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che quindi uscirà dall'azionariato di TIM. CDP aveva acquistato le azioni tra il 2018 e il 2019.

Allo stesso tempo Poste Italiane uscirà da Nexi SpA permettendo a CDP di aumentare la propria partecipazione dal 14,46% al 18,25%.

L'ingresso di Poste Italiane in TIM faciliterà i rapporti tra le due aziende, tra cui l'atteso accordo commerciale che permetterà a Poste Mobile di utilizzare la rete mobile di TIM al posto di quella di Vodafone.

13 febbraio 2025

Pietro Labriola (TIM) conferma che il consolidamento con Iliad o Poste Italiane è «fondamentale»; nel 2026 scadrà il contratto con Fastweb e sono previsti utili

Durante la presentazione dei risultati finanziari preliminari per l'anno 2024, l'amministratore delegato di TIM Pietro Labriola ha confermato la volontà dell'azienda di andare verso un consolidamento con altri operatori, operazione ritenuta «fondamentale». Per Labriola le uniche opzioni sono Iliad o Poste Italiane.

Dal punto di vista finanziario TIM prevede di raggiungere il pareggio di bilancio già quest'anno e di tornare a generare utili nel 2026. Metà dei 700 milioni provenienti dalla vendita di Sparkle, che sarà completata nel 2026, sarà usata per remunerare gli azionisti. A impattare sui conti saranno anche la scadenza del contratto con Fastweb, che passerà alla rete Vodafone, l'arrivo previsto di un nuovo MVNO, potenzialmente Poste Mobile, e l'avvio della commercializzazione delle offerte luce e gas, inizialmente per i clienti business e in seguito per quelli consumer.

12 febbraio 2025

TIM approva la vendita di Sparkle al Ministero dell'Economia e a Retelit per 700 milioni di euro

Il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato all'unanimità la vendita di Telecom Italia Sparkle per 700 milioni di euro, accogliendo l'offerta congiunta del Ministero dell'Economia e di Retelit.

Retelit è un'azienda italiana di telecomunicazioni controllata dal fondo spagnolo Asterion e ha recentemente inglobato anche Irideos. Sparkle è la società del gruppo TIM che possiede una rete di transito globale Tier 1, inclusi molti cavi sottomarini.

La firma dei contratti per la cessione avverrà entro l'11 aprile 2025, con completamento atteso entro il primo trimestre del 2026, in seguito alle autorizzazioni dell'Antitrust e del governo (per via del "golden power"). Il Ministero otterrà il 70% mentre Retelit il restante 30%, come anticipato in precedenza.

10 febbraio 2025

L'Antitrust riduce la sanzione a TIM per il piano Cassiopea da 116 a 87 milioni di euro

L'Antitrust ha stabilito la riduzione di una sanzione del 2020 a carico di TIM del 25%, da 116 a 87 milioni di euro. La sanzione riguardava l'abuso di posizione di mercato nei confronti di Open Fiber, in particolare con il cosiddetto piano Cassiopea che prevedeva un significativo ampliamento della copertura per interferire con il piano pubblico di copertura delle aree bianche assegnato a Open Fiber.

L'Antitrust ha riconosciuto che le pratiche di TIM non hanno pregiudicato in modo irrimediabile l'ingresso del mercato di Open Fiber.

8 febbraio 2025

Iliad avrebbe un piano per acquisire una quota di TIM in partnership con dei fondi esteri

Secondo nuove indiscrezioni, si starebbe delineando un piano congiunto tra il gruppo Iliad (francese) e il fondo di private equity CVC Capital Partners (inglese) per l'acquisizione di una quota o del controllo di TIM.

Iliad sarebbe interessata ad acquisire il 35% di TIM ma vorrebbe evitare l'obbligo di OPA totalitaria, cioè una proposta di acquisto di tutte le azioni di TIM che scatta automaticamente con l'acquisto del 30% delle azioni. Il piano sarebbe quindi di lasciare eseguire l'OPA e il delisting dalla brosa a dei partner come CVC e Apax per poi consentire l'ingresso di Iliad. In parallelo anche Poste Italiane vorrebbe avere un ruolo e sta pensando di acquisire il 9,8% di Cassa Depositi e Prestiti.

Iliad ha già incontrato il governo per fornire rassicurazioni. Fonti spiegano che una possibile fusione riguarderebbe l'intero gruppo TIM (inclusi TIM Brasil e TIM Enterprise) e porterebbe a 800 milioni di euro di risparmi operativi. Il titolo TIM è cresciuto in borsa fino a sfiorare i 30 centesimi ad azione.

6 febbraio 2025

Iliad e TIM starebbero nuovamente studiando una possibile fusione

Secondo quanto riportato dal Giornale, Iliad avrebbe affidato a una società di consulenza il compito di studiare una possibile acquisizione di TIM, o almeno delle attività legate alla telefonia (connettività fissa e mobile). Allo stesso tempo anche TIM starebbe valutando di guidare un'operazione simile per arrivare a una fusione con Iliad, riducendo così gli operatori infrastrutturati in Italia da quattro a tre.

In parallelo sta diventando sempre più concreta la possibilità che Vivendi esca dall'azionariato di TIM, vendendo le proprie quote (23,75%) per almeno 1,5 miliardi di euro. I fondi Apax Partners e CVC sarebbero interessati ad acquisire queste quote e CVC starebbe pensando anche a un'OPA (Offerta Pubblica di Acquisto) per il delisting di TIM dalla borsa. Seguirebbe poi uno scenario spesso definito "spezzatino" che prevederebbe la vendita delle divisioni TIM Brasile e telefonia, con una fusione di TIM Enterprise in Maticmind, già controllata da CVC.

3 febbraio 2025

TIM espande la copertura FTTH alle aree nere su rete Open Fiber

Il 3 febbraio 2025 TIM ha esteso la copertura delle sue offerte FTTH alle aree nere coperte da Open Fiber. Le aree nere sono le aree competitive dove in passato TIM competeva con Open Fiber tramite FiberCop.

L'offerta su tecnologia FTTH prevede una velocità di 2,5 Gbps in download e 500 Mbps in upload. Viene fornito il router TIM HUB PRO con ONT esterno di Open Fiber (servizio Open Stream).

19 gennaio 2025

TIM chiude il servizio di connettività satellitare Eutelsat

TIM cesserà il servizio internet satellitare Premium Sat il 19 gennaio 2025, a seguito della decisione unilaterale di Eutelsat di non fornire più connettività tramite satellite. TIM, che aveva attivato il servizio per zone remote tramite accordo del 2020 con Eutelsat, afferma che la chiusura e il breve preavviso non dipendono da lei e si rende disponibile a offrire soluzioni alternative. Nonostante i tentativi di TIM di posticipare la chiusura e l'intervento di AGCOM, Eutelsat ha mantenuto la data.

Eutelsat, tuttavia, nega di aver rescisso il contratto con TIM, sostenendo che è ancora in vigore. L'operatore precisa di aver messo a disposizione di TIM il satellite di nuova generazione KONNECT VHTS dal settembre 2023, contrariamente a quanto affermato da TIM. Eutelsat sottolinea, inoltre, di operare a livello wholesale, senza rapporti contrattuali diretti con gli utenti finali. Nonostante le versioni contrastanti, la disattivazione del servizio satellitare per i clienti TIM è confermata.

Questa notizia è stata riassunta con l'aiuto di un'AI.
2024

19 dicembre 2024

Il Ministero dell'Economia e Retelit presentano un'offerta per l'acquisto di Telecom Italia Sparkle per 700 milioni di euro

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef) ha presentato un'offerta vincolante a Tim per l'acquisizione di Sparkle, società che possiede una vasta rete globale di cavi sottomarini, valutandola 700 milioni di euro (enterprise value). L'offerta, valida fino al 27 gennaio 2025, prevede che il Mef acquisisca il 70% di Sparkle, mentre il fondo spagnolo Asterion, tramite la controllata Retelit, otterrebbe il 30%.

Tim, che detiene attualmente il 100% di Sparkle, dovrà valutare la proposta seguendo le procedure per le operazioni con parti correlate, data la partecipazione indiretta del Mef tramite Cdp. L'operazione permetterebbe a Tim di uscire da un business ad alta intensità di investimenti. Sparkle ha registrato ricavi per 1025,5 milioni di euro nel 2023, mentre Retelit ha fatturato 284,1 milioni. La conclusione dell'acquisizione richiederà diversi mesi, a causa di iter autorizzativi internazionali.

Questa notizia è stata riassunta con l'aiuto di un'AI.

1 luglio 2024

TIM completa la vendita della rete fissa a un consorzio internazionale di imprese per 18,8 miliardi di euro

Il 1° luglio 2024 TIM ha ceduto FiberCop a Optics BidCo, un consorzio di imprese che d'ora in poi controllerà la società in cui TIM ha fatto confluire la rete fissa. Il consorzio è composto dalla società di investimento americana KKR (37,8%), dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (16%), l’emirato di Abu Dhabi tramite ADIA (17,5%), il Canada Pension Plan (17,5%) e il fondo infrastrutturale italiano F2i (11,2%).

In FiberCop sono confluite la rete primaria e secondaria (sia in fibra che in rame), le centrali (sia gli edifici che buona parte degli apparati), le attività di gestione della rete e i 20mila dipendenti che se ne occupano. TIM manterrà la rete mobile, la core network, la rete di trasporto metropolitana e Sparkle, oltre ai servizi ai clienti, compensando FiberCop per l'uso della rete tramite un accordo (Master Service Agreement, o MSA) dalla durata di 15 anni, rinnovabile. L'operazione permetterà a TIM di ridurre il debito di 14,2 miliardi di euro, ridurre i vincoli regolamentari e migliorare così la competitività.

2019

16 marzo 2019

Cassa Depositi e Prestiti aumenta la partecipazione in TIM al 9,8%

Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha incrementato la sua partecipazione in TIM, raggiungendo il 9,8% del capitale. Questa mossa, attesa dai mercati, consolida il ruolo di CDP come azionista influente, in un momento di tensione tra Vivendi ed Elliott.

L'obiettivo di CDP, in linea con il suo piano industriale e la strategia governativa, è favorire la creazione di una rete unica TLC, data la sua partecipazione in TIM e Open Fiber. La CDP punta a modernizzare il paese attraverso il rafforzamento delle infrastrutture.

Questa notizia è stata riassunta con l'aiuto di un'AI.

1 marzo 2019

Cassa Depositi e Prestiti aumenta la partecipazione in TIM al 7,1%

Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha incrementato la sua partecipazione in TIM portandola al 7,1%, investendo quasi 824 milioni di euro in azioni acquistate tra il 15 e il 28 febbraio 2019.

CDP si definisce "investitore a lungo termine" interessato a supportare infrastrutture strategiche nazionali e operazioni straordinarie come fusioni o ristrutturazioni. L'operazione precede l'assemblea del 29 marzo, in cui si discuterà la revoca di consiglieri sostenuti da Elliott, richiesta da Vivendi, che ribadisce la volontà di rimanere investitore di lungo termine in TIM.

Questa notizia è stata riassunta con l'aiuto di un'AI.
2018

5 aprile 2018

Cassa Depositi e Prestiti diventa azionista di TIM con il 5%

Cassa Depositi e Prestiti (CdP) è divenuta azionista di minoranza di Telecom Italia (TIM), con una quota inferiore al 5%. L'investimento, coerente con la mission istituzionale di CdP, mira a sostenere lo sviluppo di infrastrutture strategiche nazionali.

L'operazione, in linea con gli obiettivi di sostenibilità di CdP, è interpretata come supporto allo scorporo della rete fissa di TIM per una sua futura fusione con Open Fiber, di cui CdP è già azionista. La mossa, inoltre, contrasta indirettamente l'influenza dell'azionista di maggioranza Vivendi. CdP parteciperà all'assemblea di TIM del 4 maggio per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione.

Questa notizia è stata riassunta con l'aiuto di un'AI.